Fantasie di ieri e realtà di oggi

«Il mese scorso è stato presentato il Salutino™ (...) Immaginate un display grande come una porta, collocato a una distanza tale da non rovinare l'estetica cittadina, di fronte al monumento che avete appena visitato; inserendo un Euro nell'apposita fessura, questo grande display, grazie ad una fotocamera, riprodurrà la vostra immagine come se foste davanti ad uno specchio, e quindi con il monumento di sfondo; quando sarete pronti, premendo un pulsante la fotocamera scatterà la foto-ricordo pronta da scaricare sul cellulare (Wi-Fi / Bluetooth) o condividere sui social network. La cosa buffa è che l'immagine resta fissa sul megaschermo a dimensioni reali, finchè un nuovo utente la sostituisce con la propria.
Beh, non ci crederete: i turisti ne vanno matti, ma anche i residenti, che si divertono a immortalarsi nelle pose più bizzarre o ad ammirare l'ultimo scatto rimasto impresso».
Beh, non ci crederete: i turisti ne vanno matti, ma anche i residenti, che si divertono a immortalarsi nelle pose più bizzarre o ad ammirare l'ultimo scatto rimasto impresso».

In tempi di fake-news, mi affretto a mettervi in guardia: non lasciatevi ingannare... Il brano appena riportato è tratto dal mio racconto di fantasia "Cosa succede in città", pubblicato su questo blog sette anni orsono, ovvero il 13 aprile 2014. Il ripescaggio, nella mia mente prima che ai vostri occhi, è frutto di una spontanea associazione di idee scaturita pochi giorni fa, quando ho appreso la notizia (questa volta reale e verificabile) di due originali installazioni realizzate di recente, in una sorta di gemellaggio tra due città di due diversi stati dell'Unione Europea. Per correttezza, va precisato inoltre che tutte le immagini di questo post si riferiscono alla notizia reale, i cui dettagli mi appresto ad illustrare.

Come vedremo, il congegno immaginato nel mio racconto prevedeva funzioni e scopi un po' differenti, ma confesso che le foto a corredo dell'articolo in cui mi sono imbattuto - di primo acchito - mi hanno lasciato pensare che qualcuno avesse potuto realmente investire su quella vecchia idea... Approfondendo, ho scoperto invece che ad accomunare Vilnius (capitale della Lituania) e Lublino (città della Polonia), è un progetto persino più strambo.
Per stare allo stesso gioco in cui vi ho coinvolto, proverò a ricalcare la notizia su quella inventata sette anni fa e ripresa in apertura, con la differenza che questa volta si tratta di fatti reali.
Per stare allo stesso gioco in cui vi ho coinvolto, proverò a ricalcare la notizia su quella inventata sette anni fa e ripresa in apertura, con la differenza che questa volta si tratta di fatti reali.

«Il mese scorso è stato presentato il Portal™, progetto che ha esordito in contemporanea nelle città di Vilnius (Lituania) e Lublino (Polonia). Immaginate un display grande come una porta, dal design circolare con una cornice minimalista tale da non rovinare l'estetica cittadina, posto in una rinomata piazza. Questo grande display, grazie ad una fotocamera, riprodurrà la vostra immagine: se vi trovate a Vilnius, sarete osservati - in tempo reale - dai passanti di Lublino sul display "gemello" collocato nella relativa piazza; gli stessi lontani passanti che - contemporaneamente - appariranno sul display davanti a voi.
Beh, non ci crederete: i turisti ne vanno matti, ma anche i residenti, che si divertono a lasciarsi riprendere nelle pose più bizzarre o ad ammirare quelle altrui».
Beh, non ci crederete: i turisti ne vanno matti, ma anche i residenti, che si divertono a lasciarsi riprendere nelle pose più bizzarre o ad ammirare quelle altrui».

Alcune testate riportano la notizia in relazione alla pandemia, lasciando intendere che questi "portali" siano stati concepiti nel tentativo di arginare gli effetti dei lockdown sui residenti delle città in questione, ovvero di annullare virtualmente la distanza tra due luoghi fisicamente scollegati a causa delle restrizioni derivate dal Covid-19. In realtà si tratta del risultato di cinque anni di ricerca e design, per un progetto che conta di allargarsi a città sparse in tutto il mondo, a partire dai prossimi due dispositivi che a breve verranno installati a Reykjavik e a Londra; iniziativa dunque nata molto prima della pandemia in atto, e soprattutto animata da finalità sociali ben più ampie e lungimiranti, come si apprende dalle fonti ufficiali.
Per meglio rendere il tutto senza il rischio di sbagliare, segue un breve video di presentazione (ufficiale, in lingua inglese) e il testo tradotto dell'introduzione che campeggia nell'homepage del sito web.
Per meglio rendere il tutto senza il rischio di sbagliare, segue un breve video di presentazione (ufficiale, in lingua inglese) e il testo tradotto dell'introduzione che campeggia nell'homepage del sito web.
«Attraverso i secoli l'umanità ha creato un sistema devastante che ci suddivide in "noi" e "loro". Circondarci solo di chi è vicino e parla la stessa lingua ci dà conforto e un senso di stabilità. Limita anche la prospettiva del mondo all'interno della nostra ristretta cerchia. Lentamente diventa uno spazio perfetto per risvegliare insicurezze verso chi ne è al di fuori, e una scusa perfetta per non badare al mondo che gli appartiene. Ogni giorno resta meno spazio per il dialogo, l'empatia e la compassione, per sentirsi ed essere uniti nella nostra casa – una minuscola astronave Terra che sta rapidamente decadendo a causa di troppi "loro" e troppo pochi "noi". È così facile credere che ognuno di noi sia un'onda e dimenticare che siamo anche l'oceano. Trascendiamo questo senso di separazione e diventiamo i pionieri dell'unità.
Portal ti invita a sperimentare il nostro mondo così com'è - unito ed uno - senza confini, pregiudizi ed etichette del tipo "noi" e "loro". Per la prima volta nella storia i paesi e i loro abitanti hanno un modo per connettersi in tempo reale. Iniziativa senza fini di lucro, Portal è un ponte che conduce "noi" - io, te e loro - alla consapevolezza dell'unità. Portal risveglia la nostra percezione di incontrare e accogliere "loro", qualcuno che solitamente escludiamo, o troviamo diverso, persone e culture che ancora non conosciamo. Portal formerà presto una rete affinché nel prossimo decennio il nostro pianeta non ci appaia più sezionato». [Fonte: https://portalcities.org]
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