Le cavallette
Il flagello delle cavallette era una piaga dell'Africa soprattutto per i contadini. Ora spero che il dipartimento anti-locuste sia riuscito a debellarle. Io ne conosco di tre specie: le gialle, le rosse e le marroni. Una nuvola nera oscura il sole come quando deve scatenarsi un temporale, e piombano giù una sull'altra come fiocchi di neve, sui campi e sugli orti, facendone tabula rasa.
Ho un ricordo di quando ero bambina. Avevo 6 anni, e con i miei genitori che erano contadini e avevano una grande concessione ad Adi Sogdo (Eritrea) andammo sulla collina a vedere come crescevano bene l'orzo e il grano.
Era un pomeriggio sereno e il sole splendeva, ma improvvisamente una nuvola nera lo oscurò, e giù a pioggia questi dannati insetti uno sull'altro. Io ero terrorizzata, piangevo e urlavo, mia madre mi prese in braccio e si avviò per tornare a casa insieme a papà, e loro sprofondavano fino alle ginocchia in quella massa di cavallette, pestandole e schiacciandole.
Gli agricoltori erano disperati, cercavano di cacciarle dai campi e dagli orti facendo rumore con delle lattine, dentro cui picchiavano con dei pezzi di legno o dei ferri, oppure accendevano dei fuochi per fare fumo e spaventare quelle bestie. Ma difficilmente ci riuscivano, e quando le cavallette riprendevano il volo non c'era più nè una punta di grano, nè una foglia di insalata o altro ortaggio. Inoltre si attaccavano ai vetri delle finestre per cercare di entrare in casa.
I miei fratelli non le temevano, anzi ci giocavano: gli toglievano le ali, facevano dei carrettini con del filo di rame e le stanghe gliele infilavano nel ventre, cosicché da cavallette diventavano cavalli e gli facevano fare le corse sul tavolo, mentre io li guardavo da una certa distanza.
Quando poi diventai più grande, ricordo che un giorno, mentre andavo a lavorare in bicicletta, ecco arrivare le cavallette: mi sciamavano intorno, e io me le scuotevo di dosso rischiando di finire per terra. Purtroppo dovetti subire il loro assalto, perché le chiavi del negozio dove lavoravo le avevo io e dovevo aprire... Che giornata!
Solo per gli arabi le cavallette non erano un flagello. Essi le consideravano una manna che Allah manda dal cielo in periodi di carestia, e se le mangiavano!
Ivana (mamma DOC)
Commenti
P.s. Lo so che detesti gli insetti: ma io mangerei volentieri polpette di cavallette! Mi pare che siano proteiche e ipocaloriche. Spero abbiano un gusto passabile.
Io sarei morta, ora capisco da chi hai preso !!!
Mi piace tantissimo come scrive è molto delicata non come te complicatone !!!
E poi il nome Ivana è un nome stupendo ho sempre detto che se avessi avuto una bimba l'avrei chiamata Ivana ma...e poi significa albero del tasso e questo fusto ha una storia poetica.
Da ragazzina mi era capitato in mano un libro non ricordo esattamente il titolo più o meno la buona terra e parlava proprio di cavallette e la conseguenza era la carestia una lettura struggente, be non l'ho nemmeno terminato perché mi faceva piangere.
Da un bacio a mamma Ivana e falle tanti complimenti !!!
Cosmoabbracci caro Doc !!!
@Pippi - Grazie infinite anche da parte di mamma, carissima. Hai ragione: la sua scrittura si lascia apprezzare molto meglio della mia, evidentemente troppo artificiosa. Un caldo abbraccio, e tutta l'energia positiva: che possa ritornarti così come la trasmetti.