150 parole: la nera col sacco nero
Sabato pomeriggio. In pieno centro cittadino, viavai di persone più o meno indaffarate. Dal variopinto ondeggiare di figure umane fa capolino un grosso (!) sacco di plastica nera che si muove al di sopra delle teste. Una donna di chiare (o meglio, scure) origini africane avanza disinvolta reggendo sul capo questo enorme bagaglio. Usanza diffusa tra la sua gente, pressochè inesistente da noi. Tra gli sguardi sorpresi delle persone che incrocia, mantenendo un portamento che farebbe invidia a una miss, il mio. Più che sorpreso, ammirato. In particolare, mi chiedo chi sia "fuori posto" in quella scena: lei, che con un formidabile senso dell'equilibrio trasporta un carico così importante, senza accenno di fatica e con un espediente che tra l'altro le consente di avere le mani libere... o noialtri, incapaci di simili prodezze? Ampliando il concetto, esiste ancora qualcuno che pensa che i neri appartengano a una razza inferiore?
Il penoso tentativo di replicare qui l'impareggiabile sezione "Palermo in 150 parole", godibile nel blog "Mari da solcare" dell'amica Maria D'Asaro non vuole essere certo una parodia, nè tantomeno un furto di stile, ma solo un umile e rispettoso omaggio alla sua persona, prima che all'interessantissimo blog da lei curato. La doverosa nota non è peraltro diretta all'autrice: sono sicuro che Maria avrebbe comunque colto in pieno lo spirito con cui mi sono permesso di generare questa brutta copia; per contro, non avrei mai potuto esimermi da darne conto ad eventuali altri lettori. A questi consiglio le "150 parole" originali: accorate riflessioni che, seppure di carattere squisitamente regionale, affrontano temi di interesse universale. Grazie per l'attenzione.
Commenti
Intanto le sue 150 parole non sono affatto una brutta copia delle mie. Tant'è che, se potessi, la segnalerei al giornale come validissimo collaboratore...
Grazie per tanta - immeritata, gratuita, generosa - pubblicità.
Buona domenica!
Mi piace lo sguardo curioso e ammirato con cui guardi la vita e le persone, tutte così diverse tra loro (ma proprio questo è il bello).
Anche a me è capitato vedere qualche ragazza nera tenere sulla testa carichi che io nemmeno riuscirei a trascinarmi a braccia, mentre loro erano perfettamente a loro agio. E anch'io ho avuto la stesso sguardo ammirato!
@Vele - Non si è mai abbastanza cresciuti per smettere di osservare il mondo, e possibilmente imparare dai nostri simili. Grazie per il tuo riscontro, è sempre un piacere.