Confettura di favole
C’era una volta...
- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
Non so come andasse, ma il fatto gli è che un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname, il quale aveva nome mastr’Antonio, se non che tutti lo chiamavano maestro Ciliegia, per via della punta del suo naso, che era sempre lustra e paonazza, come una ciliegia matura. Appena maestro Ciliegia ebbe visto quel pezzo di legno, si rallegrò tutto e dandosi una fregatina di mani per la contentezza, borbottò a mezza voce: "Pensa, moglie mia" sospirava l'uomo "come la casa sarebbe più allegra se ci tenesse compagnia vicino al fuoco un bel bambino! "Ahimè! Marito mio" rispose la moglie fermando il suo arcolaio "anche io ne sarei molto felice. Anche se fosse molto piccolo, guarda, non più grande del mio pollice, l'accoglierei con gioia." Qualche mese dopo, con loro grande felicità, nacque un figlio. Era ben fatto ed aveva una bella voce, ma di taglia piccolissima, non più grande dell'unghia di suo padre. Il ragazzo non divenne mai grande. Aveva un'intelligenza viva, era anche molto abile, riusciva in tutto quello che si attingeva a fare.
Dunque, Peter Pan andò via per la finestra, che per avventura era aperta. Stando sul davanzale egli potè vedere in gran lontananza degli alberi, che appartenevano senza dubbio ai giardini di Kensington, e nel momento che egli li vide, dimenticò completamente ch’egli era ormai un piccolo bimbo in camicia da notte e volò via diritto sopra le case verso i giardini.
Appena si mosse verso il bosco, ecco che subito tutti gli alberi d'alto fusto e i pruneti e i roveti si tirarono da parte, da se stessi, per lasciarlo passare. Egli s'incamminò verso il castello, che era in fondo a un viale, ed entrò dentro; e la cosa che gli fece un po' di stupore, fu quella di vedere che nessuno delle sue genti aveva potuto seguirlo, perché gli alberi, appena passato lui, erano tornati a ravvicinarsi. Il gatto s'ingegnò di sapere chi era quest'uomo, e che cosa sapesse fare: e domandò di potergli parlare, dicendo che gli sarebbe parso sconvenienza passare così accosto al suo castello senza rendergli omaggio e riverenza.
"È Ghignagatto: potrò finalmente parlare con qualcuno".
- Come va il giuoco? - disse il Gatto, appena ebbe tanto di bocca da poter parlare.
«Ickpling Gloffthrobh Squatserum blhioh Mlashnalt Zwin tnodbalkguffh Slhiophad Qurblubh Asth!». Frase di prammatica che deve rivolgere al re chiunque venga ammesso alla sua presenza, e che si traduce: "Possa la vostra celeste maestà sopravvivere di dodici lune e mezzo al sole!"
Continuò il suo cammino e si rifugiò, esausto, in una palude abitata da anatre selvatiche che accettarono di lasciargli un posticino fra le canne.
La mattina dopo, quando il sole li svegliò, arrivò una carrozza con otto cavalli bianchi, che avevano pennacchi bianchi sul capo e i finimenti d'oro; e dietro c'era il servo del giovane re, il fedele Enrico.
Quando giunsero al gran fiume, lo attraversarono in barca, davanti alle tre spade taglienti salirono sulla ruota d'aratro, e sul monte di vetro usarono i tre spilli. Così giunsero finalmente alla vecchia casetta; ma, come vi entrarono, si mutò in un gran castello: i rospi, liberati dall'incantesimo, erano principi e principesse, ed erano in grande festa. Si celebrarono le nozze, ed essi rimasero nel castello, che era molto più grande di quello della sposa. Ma poiché il vecchio re si doleva di dover vivere solo, andarono a prenderlo, e così ebbero due regni e vissero insieme felici.
THE END
Ingredienti:
"Pinocchio" di Carlo Lorenzini (alias Carlo Collodi)
"Pollicino" dei fratelli Grimm
"Peter Pan nei giardini di Kensington" di James Mattew Barrie
"La bella addormentata nel bosco" di Charles Perrault
"Il gatto con gli stivali" di Charles Perrault
"Alice nel paese delle meraviglie" di Charles Lutwidge Dodgson
"I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift
"Il brutto anatroccolo" di Hans Christian Andersen
"Il principe Ranocchio" dei fratelli Grimm
"Il forno" dei fratelli Grimm
Dolciaria DOC
Commenti
Penso che gli alunni sarebbero lieti di gustare confetture così ben assortite. Complimenti, dr. Peter: lei ha un'inesauribile riserva di talento creativo: scrittore di storie e/o maestro avvincente? Si prenda pure il tempo che vuole. Intanto continui ad allietare ragazzi, adulti e.. vecchie signore.
Sono rimasta stupita come il protagonista di questo racconto quando vede il castello, leggendo questa "Storia delle storie"... ho intinto il dito nella marmellata fiabesca e ne ho assaggiato il sapore: dolce, antico, con un retrogusto di sottobosco. Deliziosa.
Buona serata, dr. Peter, ovunque si trovi. Un abbraccio.