Le mie tre favole fondamentali
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO. STORIA DI UN BURATTINO
Questo romanzo, scritto nel 1881 da Carlo Lorenzini (in arte Collodi), l'ho assorbito per la prima volta guardando da piccolo l'affascinante versione cinematografica di Luigi Comencini. Veniva trasmessa dalla Rai, a puntate, e la seguivo con un trasporto tale che ancora ricordo il terrore che mi provocava la vista della balena, o l'angoscia che provai a vedere quel bambino svegliarsi con le lunghe orecchie d'asino. Da allora ne ho fatto la mia favola preferita, e tuttora penso che con le morali che vi sono insite rappresenti una geniale allegoria della vita umana, nei suoi aspetti più profondi.
La maestria del regista e l'ottima interpretazione degli attori sono di tutto rispetto: l'abilità e la spontaneità del piccolo Andrea Balestri (Pinocchio) sono sostenute dall'esperienza di Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (Fata turchina), Franco Franchi (Gatto), Ciccio Ingrassia (Volpe), Vittorio De Sica (Giudice), Lionel Stander (Mangiafoco), Ugo D'Alessio (Mastro Ciliegia) e di altri minori. Insieme al romanzo originale si tratta di un'opera sempreverde che consiglio a tutti.
La maestria del regista e l'ottima interpretazione degli attori sono di tutto rispetto: l'abilità e la spontaneità del piccolo Andrea Balestri (Pinocchio) sono sostenute dall'esperienza di Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (Fata turchina), Franco Franchi (Gatto), Ciccio Ingrassia (Volpe), Vittorio De Sica (Giudice), Lionel Stander (Mangiafoco), Ugo D'Alessio (Mastro Ciliegia) e di altri minori. Insieme al romanzo originale si tratta di un'opera sempreverde che consiglio a tutti.
Vorrei inoltre segnalare un altro film - uscito nel 2001 e oggi disponibile (come il Pinocchio di Comencini) in Dvd e cofanetti dedicati - che si ricollega alle vicende raccontate da Collodi, ma questa volta in chiave più moderna, anzi, addirittura fantascientifica. Si tratta di "A.I. - Intelligenza artificiale", una lunga favola (146 min.) diretta dal grande Steven Spielberg su sceneggiatura del grandissimo Kubrick, piena di sentimento e di significati, che diverte e commuove.
La trama è appassionante, Jude Law sopra le righe, il piccolo protagonista recita con talento da attore già affermato. La scenografia e gli effetti speciali, incredibilmente "credibili" fanno dimenticare il mondo reale, donando a quest'opera la migliore cornice che si potesse realizzare.
La trama è appassionante, Jude Law sopra le righe, il piccolo protagonista recita con talento da attore già affermato. La scenografia e gli effetti speciali, incredibilmente "credibili" fanno dimenticare il mondo reale, donando a quest'opera la migliore cornice che si potesse realizzare.
LE AVVENTURE DI ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
In questo caso l'approccio è stato più diretto. Incuriosito da quel racconto di cui avevo diffusamente sentito parlare, un pomeriggio ho estratto il volume dalla libreria dei classici di mio padre, e mi ci sono immerso. Scritto nel 1865 da Charles Lutwidge Dodgson (meglio noto come Lewis Carroll), racconta le avventure (più spesso disavventure) di una ragazzina che si inoltra in una magica dimensione caratterizzata dai personaggi più bizzarri che la letteratura possa ricordare. Un tuffo nella fantasia più sfrenata, in cui l'accurata descrizione di fatti, luoghi e personaggi coinvolge appieno il lettore trascinandolo nei meandri di quel mondo fatato. Degni di nota sono anche il famoso cartone prodotto dalla Disney nel 1951 e il recentissimo film (2010) diretto da Tim Burton: la sua è una divertente e personalissima interpretazione.
PETER PAN NEI GIARDINI DI KENSINGTON
Si posiziona "solo" al terzo posto delle mie favole preferite in quanto non furono le sue avventure nello specifico ad incantarmi, piuttosto la particolare concezione del personaggio. Da Wikipedia: «Si tratta di un bambino che vola e si rifiuta di crescere, trascorrendo un'avventurosa infanzia senza fine sull'Isola che non c'è, come capo di una banda di Bimbi Sperduti, in compagnia di Sirene, Indiani, Fate e Pirati; occasionalmente incontra bambini nel mondo reale, da dove egli stesso proviene, essendo un bambino mai nato, ed avendo trascorso i primi tempi della sua eterna infanzia nei Giardini di Kensigton.» Peter Pan fece la sua prima apparizione (1902) in "The little white bird" ad opera dello scrittore James Matthew Barrie, seguita da "Peter Pan e Wendy" e da "Peter Pan nei Giardini di Kensington". Anche qui la "fabbrica dei sogni" Disney ne ha tratto un memorabile film d'animazione (1953), così come il cinema in genere vi ha attinto per innumerevoli citazioni e trasposizioni.
DOC
Commenti
Sono tre libri profondi e possenti indispensabili nel bagaglio culturale di tutti noi.
Mi trasmette la vera voglia di sognare.
E poi Brucaliffo, lo Stregatto, la terribile Regina di Cuori ("Qualche testa rotolerà per questo...")... Wendy e il suo dilemma se rimanere per sempre nell'isola che non c'è o tornare a casa. Vi confesso che, quando i miei figli erano piccolini, avevo l'alibi per vedere e rivedere queste storie. Ed ero felice perchè, nella loro infanzia, rivivevo la mia. Ma ora?! Meno male che Peter ci regala un'immersione nel suo rifugio, in compagnia delle storie che accarezzano e nutrono!
Ps: non sapevo che Peter Pan avesse passato la sua infanzia a Kensington..ma lo stesso Kensington di Londra?...io lavoro a South Kensington..chissà che in giro non ci siano delle statue...
@Charmless - Dici bene Charm. Emozionarci e sognare, solo così possiamo "volare". Grazie del commento.
@Maria - Sei sempre molto gentile, la tua sentita partecipazione impreziosisce i miei post. Grazie di cuore.
@Un tocco di zenzero - I giardini (a cui anche la nostra Patty Pravo dedicò una canzone) sono proprio quelli. Il libro ne parla già nelle prime battute. E guarda un po' ospitano la più famosa statua dedicata a Peter Pan. Clicca QUI per vederla, ma penso che meriti una visita di persona, visto che hai la fortuna di lavorare da quelle parti. A piedi ci arrivi in mezz'ora: alla fine di Queen's Gate ci sono i giardini, la statua è proprio al centro (segui le indicazioni). Il tuo acquisto e la passione per le favole ti fanno onore. Grazie per la visita. Ciao.
Ho capito che, per quanto mi riguarda, quello che mi ha sempre attirato è la vena di inquietudine che attraversa queste storie, qualcosa di "disturbante" nascosto sotto le pieghe della fiaba per bambini: il rifiuto della crescita di Peter, i personaggi folli di Alice. E come non ricordare il punto in cui Pinocchio si impicca all'albero... pensare che nella prima versione era il finale vero del libro!!
James Matthew Barrie: l'autore di Peter Pan...
Che smemorata. Ma non sono la sola!