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"La crisi di oggi è la barzelletta di domani" H.G. Wells |
Jonas Simond, Berna. - «Questa mattina mi sono alzato prima del sole, come sempre si addice ad un bravo mungitore. Non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato un giorno così diverso dagli altri... Quando i colleghi mi hanno confermato, da varie parti del mondo, che non ero l'unico ad avere un problema, non ho potuto che prenderne atto. Più tardi la notizia è stata ufficializzata: d'improvviso, tutte le vacche, le capre e le pecore del pianeta hanno smesso di dare il loro latte.»
Prof. Zapotec, Topolinia. - «Io credo che sia la sfida più dura che sia mai capitata al genere umano. E non sono neanche certo che riusciremo a vincerla: trovare una spiegazione a questo fenomeno potrebbe non rientrare nelle nostre capacità logiche e conoscitive. Da quest'oggi il metallo rifiuta di fondersi alle alte temperature, e questo è un dato di fatto. Se non troveremo in fretta un rimedio, le conseguenze saranno a dir poco devastanti.»
Antonio Basile, Taranto. - «Faccio il pescatore dall'età di 9 anni. Ammetto di non essere tra i massimi esperti del mestiere, ma posso dire di conoscere piuttosto bene il mare e i suoi "prodotti". Ebbene, io credo che stia arrivando la fine di tutto... Perchè nelle mie reti, oggi, non ho trovato neanche una minuscola sardina.»
Dal nostro inviato in Australia. - «Bianco. Tutto bianco: gli alberi, i fiori, le colture... tutto assolutamente bianco e privo di vita vegetale. Pare che la colpa sia di un batterio sconosciuto che si è diffuso in poche ore su tutto il pianeta e che è stato già battezzato "ash" (cenere), per le condizioni con cui si presentano i vegetali contaminati. I maggiori biologi della Terra sono impegnati in una disperata corsa contro il tempo, ma la psicosi di una "maledizione ultraterrena" serpeggia già nell'immaginario collettivo.»
Mi spiego meglio. Vi risulta che le mucche abbiano indetto uno sciopero ad oltranza, lasciandoci a secco di latte? O che il ferro possa improvvisamente restare indifferente al calore? O ancora che i pesci abbiano smesso di riprodursi e gli orti si siano tramutati in giganteschi posacenere?Se la risposta è "sì", significa che mi sono perso qualcosa. Se la risposta è "no", converrete con me che la crisi economica in atto non trova giustificazioni plausibili.
Lo scempio delle risorse del nostro pianeta non deve passare per una giustificazione, altrimenti è davvero la fine. Il latte è fatto per essere bevuto: non si può usarlo per farsi il bagno come Poppea e poi, al giorno dopo, rimpiangerlo a colazione. Non si può fondere il metallo per plasmare armamenti e poi lamentarsi se mancano le posate in cucina. E ai maiali che s'ingozzano di prelibato sushi, vorrei ricordare che se sulla tavola dei loro figli mancherà il tonno, sarà proprio a causa loro. Insomma, Adamo avrà pure morso quella dannata mela (Eva la stanno ancora interrogando come persona informata sui fatti); ma questo non ci autorizza ad ingoiarcela buccia e torsolo.
Una miscela di cupidigia e stupidità ("stupidigia"), i cui effetti non si possono e non si devono bollare come "crisi", quasi che ci siano piovuti da un Cielo avverso. Una volta fatta ammenda, come correre ai ripari (semprechè siamo ancora in tempo)? Intanto, chi ha ancora quei quattro semi rimasti in gola, li risputi: non è molto, ma sarebbe una ripartenza, soprattutto se reimpiantati strategicamente nel sistema e coscienziosamente annaffiati. E poi basta con questa folle corsa, che quando abbiamo esaurito la Red Bull siamo costretti a frenare: cosa c***o andiamo a spendere soldi su Marte se ancora non riusciamo a permetterci la Terra?