ALLA FIERA DELL'EST (ORIGINALE)
Angelo Branduardi, dall'omonimo album del 1976.
Testi della moglie Luisa Zappa.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò
E venne il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo
che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto,
che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il toro, che bevve l'acqua, che spense il fuoco,
che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E venne il macellaio, che uccise il toro, che bevve l'acqua,
che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
E l'angelo della morte, sul macellaio, che uccise il toro, che bevve l'acqua,
che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane,
che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E infine il Signore, sull'angelo della morte, sul macellaio,
che uccise il toro, che bevve l'acqua, che spense il fuoco,
che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto,
che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
E infine il Signore, sull'angelo della morte, sul macellaio,
che uccise il toro, che bevve l'acqua, che spense il fuoco,
che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto,
che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò.
(M)IC(R)ONIZZATA
(Clicca per ingrandire)
CRONIZZATA
Iraq. Gravi disordini nel tardo pomeriggio di ieri alla periferia più esterna di Baghdad. Il bilancio definitivo è di quattro morti e due feriti. Ingenti i danni ai capannoni allestiti in occasione della fiera annuale dei capi d'allevamento, luogo della rivolta. Ma per gli ultimi aggiornamenti ci colleghiamo in diretta con la nostra inviata, Lilly Grabber. Lilly, ci sei? ...Lilly?
«Sì, scusa Benedetta, c'era qui un vagabondo, ho dovuto mandarlo via. Confermo i dati che hai fornito. Dall'infermeria ci hanno appena informato sull'identità delle vittime. Pare che ad avere la peggio siano stati un topo, un toro e un macellaio. Sono morti questa mattina, al contrario del quarto uomo, ovvero il kamikaze autore dell'intera strage, deceduto sul colpo. Ma il gesto di questo "angelo della morte" è stato solo il culmine di una serie di incidenti già in atto. Un cane e un gatto, che pare fossero direttamente coinvolti nella vicenda, hanno riportato profonde lesioni e si trovano tuttora sotto osservazione. Gli inquirenti si riservano di ascoltarli non appena avranno superato lo stato di shock. Per il resto, a parte un grosso bastone rinvenuto tra i resti dell'incendio, gli investigatori brancolano nel buio. Molti i lati oscuri sull'origine dei tafferugli, e per ora nessuna rivendicazione. Voci non confermate - ma ripeto, si tratta di fonti del tutto inattendibili - parlerebbero di tre denari... No, scusa, qui mi correggono: due soldi, ripeto, due soldi con cui un famigerato padre di famiglia avrebbe acquistato un sorcio sottobanco. E per ora è tutto. Linea allo studio».
Bene, grazie Lilly. Se ci saranno ulteriori sviluppi, vi terremo informati nel corso di questa edizione. Ma adesso voltiamo pagina. Il noto cantautore Angelo Branduardi ha avviato una causa contro un blogger dall'identità ignota, che si nasconde dietro lo pseudonimo di DOC. La querela si riferisce all'ultimo post pubblicato sul suo blog. Le pesanti accuse sarebbero di plagio, infamia e violazione dei diritti d'autore...
SINCRONIZZATA
F. De Andrè: "IL PESCATORE"
All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.
E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino, spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.
E fu il calore d'un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.
Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto d'un aprile
giocato all'ombra di un cortile.
Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.
Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
E aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso. | DOC remix: "IL MACELLAIO "
All'ombra del sole levante
s'era assopito un topo fetente
che per due soldi mio padre comprò
poi venne il gatto e se lo mangiò.
E venne il cane contro il felino
che s'era mangiato il topolino
un brutto morso gli assestò
ma poi il bastone lo castigò.
E venne il fuoco contro il bastone
che aveva picchiato il bastardone
che aveva morso quel gattino
mentre digeriva il topolino.
Vinse poi l'acqua contro il fuoco
di quel bastone restò ben poco
che picchiò il cane che morse il gatto
il topolino era ormai disfatto.
E di quell'acqua bevve il toro
sapeva di fuoco, legno e cloro
un po' di cane, un po' di gatto
il retrogusto era di ratto.
Fu poi la volta del macellaio
che portò il toro nel granaio
e della sua pancia così piena
fece tre giorni pranzo e cena.
Il quarto giorno vide volare
quello che intorno al casolare
non era presagio di buona sorte
era solo l'angelo della sua morte.
All'ombra del sole levante
il macellaio divenne carne
ma gli fu fatto salvo il cuore
preso dalle mani del Buon Signore.
Ma gli fu fatto salvo il cuore
preso dalle mani del Buon Signore. |
DOC