La quadratura del cerchio

Un cerchio e la sua "quadratura": le figure hanno uguale area. Da Wikipedia.
Detto ciò, entriamo nel cuore del problema.

Il concetto è chiaramente enfatizzato, ma neanche poi tanto: il semaforo tutela il pedone, che può avventurarsi sulle strisce con maggiore sicurezza. La rotonda (più esattamente rotatoria), oltre a costringere il pedone al doppio del cammino, lo pone ad alto rischio a causa del fatto che le auto ne escono in accelerazione e con visibilità spesso limitata.
E allora perché le rotonde si stanno imponendo a macchia d'olio? Presto detto: il problema è che se il mondo non è tondo non gira; così come non gira la moneta, se anziché automobili si producono semafori. E allora via libera alle auto, alla faccia di questi miserabili cittadini che si ostinano a camminare! Avete mai visto la pubblicità di un semaforo? Eppure io lo comprerei: non avete idea di quante volte ne avrei avuto bisogno, da pedone provetto!
Questa è la mia tesi, da ignorantone di urbanistica, oltreché malfidato. Prima di pubblicarla, ho deciso però di non sfidare eventuali fanatici della rotonda, senza un minimo di "corazza": così ho curiosato su Wikipedia, e sulla rotonda ho scoperto molto più di quanto mi aspettassi.
C'è una sezione dedicata ai benefici, che non sono pochi; tuttavia, di pedoni non v'è traccia. Segue poi l'elenco degli aspetti negativi, che si apre con un'ovvia considerazione su spazi e costi maggiori di realizzazione rispetto ad un incrocio semaforizzato; poi continua: «Nei pressi di ospedali le rotonde possono risultare problematiche, in quanto non possono fornire una corsia riservata ai mezzi di soccorso, che invece è realizzabile asservendo il semaforo a un radiocomando messo a disposizione dei mezzi di soccorso, grazie al quale è possibile bloccare il traffico». Vi pare poco?
C'è una sezione dedicata ai benefici, che non sono pochi; tuttavia, di pedoni non v'è traccia. Segue poi l'elenco degli aspetti negativi, che si apre con un'ovvia considerazione su spazi e costi maggiori di realizzazione rispetto ad un incrocio semaforizzato; poi continua: «Nei pressi di ospedali le rotonde possono risultare problematiche, in quanto non possono fornire una corsia riservata ai mezzi di soccorso, che invece è realizzabile asservendo il semaforo a un radiocomando messo a disposizione dei mezzi di soccorso, grazie al quale è possibile bloccare il traffico». Vi pare poco?
Ma il "gongolìo" di soddisfazione raggiunge l'apice quando leggo: «Le rotatorie risultano spesso difficili da attraversare e penalizzanti per ciclisti e pedoni: il flusso del traffico viene reso regolare, e non sono più disponibili i "tempi morti" che negli incroci regolati da semaforo consentono agli utenti più deboli (e meno deboli, N.d.A.) di attraversare; per fluidificare il traffico, gli attraversamenti pedonali vengono spostati lontano dalle intersezioni, costringendo i pedoni a lunghe deviazioni; i ciclisti rischiano incidenti se si affiancano o vengono affiancati da altri veicoli durante l'attraversamento di una rotatoria: ciascun veicolo può infatti decidere di uscire dalla rotatoria in qualsiasi punto, non essendo sempre consapevole della presenza di un altro veicolo affiancato».
Se aggiungiamo la scarsa visibilità per i conducenti (le rotatorie sono spesso rielaborazioni di semplici incroci, e ne conservano in parte le angolature), e l'accelerazione in uscita dal flusso, sperimentata quotidianamente sulla mia pelle, direi che "la quadratura" è completa. Anzi no... per par condicio, manca il parere di un automobilista, sicché la chiusura la affido a lui:
DOC