Viva la noia

Noia. E noialtri. Definizione di noia, secondo Treccani e condivisa da Wikipedia: «La noia è uno stato di insoddisfazione, temporanea o duratura, nata dall'assenza di azione, dall'ozio o dall'essere impegnati in un'attività sostenuta da stimoli che si recepiscono come ripetitivi o monotoni o, comunque, contrari a quelli che si reputano più confacenti alle proprie inclinazioni e capacità».
Fan sfegatato di Vasco Rossi nei suoi anni d'oro (e nei miei d'alluminio, che rivestiva le merendine), lessi un'intervista in cui il cantautore dichiarò che la preferita, tra le sue canzoni, era appunto "La noia" (1982). «(...) Ora sai che Vivere, non è vero che c'è sempre da scoprire, e che l'Infinito - è strano, ma per noi, sai - tutto l'Infinito... finisce qui (...)». Un sassofono, poi, traduceva il tutto (live 2008):
Sulla noia si può dire un'infinità di cose, anche in contrasto con Wikipedia o Vasco Rossi, ma non per questo meno vere. A me piace pensare, ad esempio, che X (miss Natura o mister Dio) abbia creato l'Universo proprio per ingannare la noia, di un vuoto persino "più assoluto" di quello cosmico. Ve lo immaginate? Impossibile. Un insopportabile Nulla, un castigo peggiore dell'Inferno. Ebbene, per evadere da questa orribile condizione, l'Universo fu creato. Il problema è che dopo un po', ovvero nello scorrere del grande Tempo, l'Universo cominciò a puzzare di teoria, e le sue pareti a sgretolarsi sotto un'insidiosa uffa-muffa. Quel nuovo vuoto ("uo-uo": due dittonghi presagio del terzo, "uo-mo") s'inquinava di malinconia. Bisognava colmarlo con qualcosa di sensato, un antidoto che ne scongiurasse il collasso.
Cosicché un bel giorno, all'improvviso, un'esclamazione tuonò nel buio: «Che palle!». Figli della noia, Stelle e Pianeti quel giorno s'incastonarono nel Cielo. Perfetto. Un giocattolo perfetto, all'inverosimile. Così perfetto da... annoiare. Già, perché - per quanto si giochi con la fantasia - una casa per le bambole diventa noiosa, a lungo andare, senza figurine che la animano. E così, eccoci qua.
Cosicché un bel giorno, all'improvviso, un'esclamazione tuonò nel buio: «Che palle!». Figli della noia, Stelle e Pianeti quel giorno s'incastonarono nel Cielo. Perfetto. Un giocattolo perfetto, all'inverosimile. Così perfetto da... annoiare. Già, perché - per quanto si giochi con la fantasia - una casa per le bambole diventa noiosa, a lungo andare, senza figurine che la animano. E così, eccoci qua.
Non sappiamo quanto e come l'Universo si sia poi espanso, al di là della staffetta che ci è stata passata. Ci stiamo lavorando, e forse un giorno scopriremo che ad annoiarci non siamo solo noi. O chissà, magari sarà l'alieno a presentarsi per primo, annoiato da tutto il resto. Fatto sta che della noia, seme dell'Universo, non possiamo che farne tesoro. Se leggete notizie del tipo che alcuni ragazzi confessano di essersi lasciati andare ad atti di vandalismo (o peggio) solo "per noia", non credetegli. La vera noia alberga nelle menti illuminate, negli sciocchi precipita solo al pretesto.
E qui arriviamo al paradosso che ispirò questo post: per quanto ne ho capito qui ed ora, la noia è la madre delle madri, la vera, unica leva capace di scardinare lo stallo delle cose, sebbene per derivazione e disperazione. Alla noia si possono ricondurre i nostri maggiori sforzi: "lei" sta lì, schiva e rinchiusa nella sua umiltà, persino sbeffeggiata o condannata; ma è il terreno fertile della stimolazione, senza di essa non sboccerebbero motivi.
Credo che il nostro progresso, per quanto contraddittorio, gli debba molto. E quindi, in ultima analisi, viva la noia! Quella che ci induce, ad esempio, ad indossare una mascherina e a cantare, suonare, ballare un "Bunty Bunty" (The Bombay Royale) fuori dalle righe:
E qui arriviamo al paradosso che ispirò questo post: per quanto ne ho capito qui ed ora, la noia è la madre delle madri, la vera, unica leva capace di scardinare lo stallo delle cose, sebbene per derivazione e disperazione. Alla noia si possono ricondurre i nostri maggiori sforzi: "lei" sta lì, schiva e rinchiusa nella sua umiltà, persino sbeffeggiata o condannata; ma è il terreno fertile della stimolazione, senza di essa non sboccerebbero motivi.
Credo che il nostro progresso, per quanto contraddittorio, gli debba molto. E quindi, in ultima analisi, viva la noia! Quella che ci induce, ad esempio, ad indossare una mascherina e a cantare, suonare, ballare un "Bunty Bunty" (The Bombay Royale) fuori dalle righe:
DOC